giovedì 9 gennaio 2014

MIMMO, GATTO CANAGLIA DOMESTICO PER INTERESSE E PER AMORE

Mimmo
Io ero un gatto di strada, una vera e propria canaglia, uno di quei felini  pronti a tutto pur di sgraffignare una fondo di prosciutto o possedere qualche micetta, non importa se una di quelle certosine morbide  e blasonate o un’umile soriana da quattro soldi. Tracce di quel tempo contrassegnato da molte lotte e da alcune sofferte vittorie permangono indelebili sulla mia pelliccia ricoperta di cicatrici, lungo la mia coda spelacchiata, nel mio sguardo diffidente, nel mio naso piatto dove qualche rivale in amore ha voluto lasciare il suo ricordo. 
Era una vita libera e selvaggia e qualche volta – ma solo quando il mio stomaco era pieno – poteva capitare che mi sentissi il re di quella striscia di terra che si estende tra Recco e Camogli, un territorio multiforme che per anni ho battuto palmo a palmo fino a conoscerne ogni insidia e ogni opportunità.   Tutto per me è cambiato da quando una coppia di innamorati è venuta a stabilirsi in una di queste palazzine di confine. Lei era una biondina di aspetto gradevole e dalla voce suadente. “Psss, psss, minin, minin, micio, micio”: faceva di tutto per attirarmi nel suo gazebo con ciotole ricolme di buone poltiglie che io avidamente ingurgitavo, aspettandomi sempre la reazione del suo compagno. Io lo temevo: non solo perché arrivava ogni sera rombando su moto potenti o sgommando su fuoristrada di ogni tipo e colore – tutti veicoli  micidiali per noi poveri felini costretti ad attraversare la strada – ma perché si capiva lontano un miglio che era geloso. Geloso delle attenzioni che la sua padroncina ora sembrava intenzionata a dirottare su di me. Ero sicuro che un giorno o l’altro quel tipo robusto, uso ad andar per le spicce, mi avrebbe fatto assaggiare la punta minacciosa dei suoi stivali.  La diffidenza fa parte della mia natura e va detto che solo i gatti randagi che possiedono questa qualità riescono a diventare anziani. Ma, per lo meno in questo caso, ho dovuto ricredermi. 
E' pur vero che lo stivaluto continua a nutrire una certa gelosia nei miei confronti, ma il suo cuore è buono e ha finito per accettarmi e anch'io ormai nutro dell'affetto nei suo confronti. Che volete? Un po' per amore e un po' per convenienza, io ho rinunciato allo stato libero e selvaggio, ho accondisceso al nome che i due umani hanno voluto impormi e mi sono parzialmente addomesticato. D'altra parte dovreste vedere quanto è confortevole quell'alloggio, ben arredato e panoramico, divani accoglienti e letti morbidi e ciotole sempre piene. 
Quel che è stato è stato; senza contare che un giorno o l'altro anche un micio esuberante e superdotato come me finirà per raggiungere la pace dei sensi.
P.S. Pace dei sensi? Stavo scherzando, naturalmente...